El nacimiento de la col / La nascita del cavolo

En el paraíso terrenal, en el día luminoso en que las flores fueron creadas, y antes de que Eva fuese tentada por la serpiente, el maligno espíritu se acercó a la más linda rosa nueva en el momento en que ella tendía, a la caricia del celeste sol, la roja virginidad de sus labios.
-Eres bella.
-Lo soy, dijo la rosa.
-Bella y feliz -prosiguió el diablo-. Tienes el color, la gracia y el aroma. Pero…
-Pero?…
-No eres útil. ¿No miras esos altos árboles llenos de bellotas? Esos, a más de ser frondosos, dan alimento a muchedumbres de seres animados que se detienen bajo sus ramas. Rosa, ser bella es poco…
La rosa entonces -tentada como después lo sería la mujer- deseó la utilidad, de tal modo que hubo palidez en su púrpura.
Pasó el buen Dios después del alba siguiente.
-Padre -dijo aquella princesa floral, temblando en su perfumada belleza-, ¿queréis hacerme útil?
-Sea, hija mía -contestó el Señor sonriendo.
Y entonces vio el mundo la primera col.
(Rubén Darío – Nicaragua: 1867-1916)
Nel Paradiso terrestre, nel giorno luminoso in cui furono creati i fiori e prima che Eva fosse tentata dal serpente, il Maligno si avvicinò alla più bella rosa nuova, nel momento in cui questa porgeva alla carezza del sole celeste la rossa verginità delle sue labbra.
-Sei bella.
-Lo sono – disse la rosa.
-Bella e felice – proseguì il diavolo-. Hai il colore, la grazia e il profumo. Tuttavia…
-Tuttavia?…
-Non sei utile. Non vedi quegli alberi alti pieni di ghiande? Quelli, oltre ad essere frondosi, offrono cibo a una moltitudine di creature che frequentano i loro rami. Rosa, essere bella è poca cosa…
Allora la rosa – tentata come lo sarebbe stata in seguito la donna – desiderò tanto diventare utile che il suo colore purpureo divenne pallido.
Il buon Dio passò di lì alle prime luci del giorno seguente.
-Padre – disse quella principessa dei fiori, tremando nella sua profumata bellezza -, mi volete rendere utile?
– Così sia, figlia mia – rispose il Signore sorridendo.
E fu così che il mondo vide il primo cavolo.

Traduzione di Mariella Galazzi